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lunedì 5 giugno 2023

Sulla 'realtà' del Cristianesimo



Postato qui: https://www.facebook.com/ugogiansi/posts/pfbid02rkbfbE97i6CWrcn4AbN4UofQrEUgZXBcWzxwwmWW7E3KVSnym1LwwDvLz1yjkXFJl?comment_id=2016114432061274&reply_comment_id=771957351001334  .

[ma della crocifissione di Gesù ci sono le cronache del processo romano, lo stesso Tiberio si recò in Palestina dopo che gli arrivarono i resoconti del processo]

[...] Sarei felice se mi potessi procurare gli atti di quel processo, perché io li sto ancora cercando – invano.

A parte ciò. Non discuterò qui la fede del singolo: recentemente milioni di persone hanno creduto nel metodo comunista come il più vicino al popolo, salvo scoprire che in Russia i dissidenti erano riportati in seno al Partito passando per i gulag, in Cina le esecuzioni a morte erano effettuate in pubblica piazza – e tra i condannati c'erano addirittura minorenni, e tuttora il numero di condanne è il più alto del mondo, e tuttora ciò ch'era gulag in Russia è oggi laogai in Cina.

Non discuterò qui l'affidabilità del racconto evangelico: il 'buon cuore' di Ponzio Pilato è decisamente fuori luogo per un prefetto romano inviato in una regione turbolenta com'era (e com'è tuttora) la Palestina, ancor meno l'impegno del prefetto per un uomo privo della cittadinanza romana. L'uso da parte delle autorità romane di rilasciare un prigioniero per Pasqua, è addirittura totalmente inventato – la Pasqua era una festa ebraica, non romana.

I Vangeli e gli Atti degli Apostoli furono scritti a partire dal 70 d.C. fino alla fine del secolo e oltre, nel tentativo di preservare la memoria dei Cristiani successivamente alla caduta di Gerusalemme (sottomessa nel 70 d.C. dai romani) e all'inizio delle persecuzione dei cristiani, quindi molto dopo l'eventuale irrogazione della pena di morte a Gesù.

I quattro Vangeli canonici hanno differenze stilistiche molto marcate tra loro (Matteo, Marco e Luca citano brevi battute e parabole, Giovanni al contrario usa un linguaggio figurato e tante metafore, tanto che il testo appare essere piu un saggio); ma è comprensibile che autori diversi abbiano sia differenza stilistica sia differente contenuto del testo, secondo la propria sensibilità e memoria (Matteo, Marco e Luca citano il battesimo di Gesù, Giovanni no; Matteo e Luca citano la verginità di Maria, Marco e Giovanni no; Matteo, Marco e Luca riportano il ministero di Gesù avvenuto principalmente in Galilea, Giovanni in Giudea vicino a Gerusalemme; il Padre Nostro è menzionato da Matteo e Luca, non da Marco e Giovanni).

Ciò che non torna, è altro:

* la Mischna, uno dei testi fondamentali dell'ebraismo, non serba traccia della nuova scuola. I passi delle due Gemare (i testi contenenti i commentari rabbinici e le discussioni sorte sull'interpretazione della Mishnah), ov'è nominato il fondatore del cristianesimo, non risalgono al di là del IV o del V secolo;

* Giusto di Tiberiade, scrittore ebreo, che aveva compilata una storia degli ebrei da Mosè fin verso l'anno 50 dell'era cristiana, per testimonianza di Fozio, non citò neppure il nome di Gesù Cristo;

* Giovenale, che sferzò con la satira le superstizioni dei suoi tempi, parla sibbene degli ebrei, ma dei cristiani non fa motto, come se non esistessero;

* Plutarco, nato cinquant'anni dopo Cristo, storico eminente e minuzioso, il quale non avrebbe potuto ignorare Cristo e le sue gesta, ove si fossero realmente prodotti, nelle sue opere numerose non ha un solo passo che faccia un'allusione qualunque sia al capo della nuova setta che ai suoi discepoli;

* Filone di Alessandria (circa 20 a.C. - 45 d.C.), filosofo ebreo nato ad Alessandria d'Egitto, è una cartina al tornasole riguardo l'esistenza di Gesù: significante e decisivo è il suo silenzio.
Filone, che aveva già venticinque-trent'anni quando sarebbe nato Gesù Cristo, e che morì diversi anni dopo che sarebbe morto Gesù Cristo, nulla seppe mai e nulla mai disse di Gesù Cristo. Eppure egli era dottissimo, s'occupò in modo speciale di religione e di filosofia, e non avrebbe certamente tralasciato di parlare di Gesù, suo compatriota d'origine, se Gesù fosse davvero comparso sulla faccia della terra ed avesse portato una sì grande rivoluzione nella storia dello spirito umano.

Eppure Filone, il Platone ebreo-alessandrino, contemporaneo di Gesù, parla di tutti gli avvenimenti e di tutti i personaggi principali del suo tempo e del suo paese, non dimenticando nemmeno Pilato; egli conosce e descrive particolareggiatamente gli Esseni, viventi nei dintorni di Gerusalemme e sulle rive del Giordano; egli infine fu delegato a Roma per difendere gli Ebrei regnando Caligola, ciò che fa supporre in lui una esatta conoscenza delle cose e degli uomini della sua nazione; talché se realmente Gesù fosse esistito, egli era assolutamente obbligato a farne almeno un cenno. [...]

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Nel caso del cristianesimo, non solo non ci sono prove a favore, ma tutte le prove sono contro. La stessa Nuova enciclopedia Cattolica vol.12 dice che Gesù è indimostrabile. Alfred Loisy, sacerdote cattolico francese (1857-1940), teologo esegeta, docente di ebraico e Antico Testamento, contestò la storicità della "Passione e Resurrezione di Cristo" dimostrando, inoltre, che Gesù non volle essere il fondatore di una nuova religione, tanto meno di alcuna Chiesa, anche perché predicava la prossima fine del mondo. La missione di Gesù inoltre era limitata ad Israele. Tacito non scrisse mai che Cristo subì il supplizio sotto il procuratore Pilato (Pilato era prefetto, si occupava cioè di riscuotere le tasse e non di giudicare fatti politici/religiosi). Giuseppe Flavio fu uno storico militare romano di origine ebraica, mandato in Giudea per scrivere le cronache del tempo e scrisse di un uomo un "Nazireo" appartenente alla setta dei "Nazirei" crocifisso che sopravvisse, non un Nazareno, Nazaret è in Galilea nel nord della Palestina, Betlemme è in Giudea a sud. Celso II sec. Filosofo e teologo parlò di Gesù come di un mago. Tutta la Bibbia che leggiamo deriva dalla traduzione di S. Girolamo in vulgata nel 533 a Costantinopoli e lui stesso ammette di non tradurre fedelmente ma di interpretare. Tutte la Bibbia è piena di falsi storici e geografici. Questi sono solo piccoli esempi di storici del momento, alcuni pure presenti ai fatti, ma potrei scrivere un post di 10 pagine elencando tutte le contraddizioni della Bibbia (se volete lo faccio . Per approfondimenti suggerisco Mario Liverani - Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele e anche gli studi di Emilio Salsi. Chiedo scusa per essermi dilungato e sono a disposizione per chiarimenti.

mercoledì 12 aprile 2023

Sulle tesi della dottoressa Silvana De Mari

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/VitadiDonnaOnlus/posts/10156293808783526?comment_id=10156294940573526&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D .

Mi scuso subito con le lettrici dell'Associazione Vita di Donna Onlus se il testo è un po' lungo; spero che ne valga la pena.
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Nel 1667 il puritano John Milton pubblicò il Paradiso perduto ("Paradise lost", https://it.wikipedia.org/wiki/Paradiso_perduto ), un poema epico in versi sciolti; che racconta l'episodio biblico della caduta di Satana all'inferno, e la successiva tentazione di Adamo ed Eva e la loro cacciata dal giardino dell'Eden.

In quel tempo il concetto di peccato era ben diverso da quello attuale: l'azione peggiore che un credente potesse compiere era avere un atteggiamento d'orgoglio nei confronti di Dio. Perciò Milton rappresentò Satana come un essere ambizioso e orgoglioso che sfida Dio Onnipotente, suo tirannico creatore, e muove guerra contro il Paradiso, per esser poi sconfitto e fatto precipitare in terra. Famosa la frase che l'autore attribuisce all'Angelo caduto: "Better to reign in Hell, than serve in Heaven", "Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso". Orrore!

Mi direte: e allora? Allora, inteso fino a metà dell'Ottocento ma in certe parti del mondo ancor oggi, era "normale" possedere schiavi; allora, inteso ancor oggi, è "normale" uccidere per fare giustizia; allora, inteso ancor oggi, le donne sono ritenute "inferiori", e perciò "naturalmente" predisposte a compiere solo certi lavori – e al contempo, gli uomini sarebbero "superiori", e di conseguenza "naturalmente" predisposti a compiere solo certi altri lavori. Tant'è vera l'ultima affermazione, che tuttora in certe situazioni lavorative le donne sono pagate meno quand'anche facciano lo stesso lavoro degli uomini, inteso sia per qualifica, sia per posizione, sia per mansione: un assurdo logico, che però è fortemente radicato in gran parte del pianeta, compresi paesi che pur si professano essere più civili della media. Alla faccia della civiltà, mi vien voglia di scrivere.

Ebbene, che cosa salta in testa a questa soggetta, che pure si picca tanto d'essere donna, madre, dottoressa (laureata in Medicina all’Università di Torino, specializzata in Chirurgia Generale ed Endoscopia dell’Apparato Digerente e in Psicologia Cognitiva)? Combattere l'economia e in generale lo sfruttamento nel mondo, la guerra e in generale la violenza nel mondo, la fame e in generale la sofferenza nel mondo? Combattere per i diritti umani estesi alle donne, contro la violenza di genere sulle donne, contro la sudditanza sociale, civile, economica delle donne? Probabilmente la signora Dottoressa (eh sì, dannazione: fatemi usare la maiuscola, ché 'sta soggetta si merita l'insulto), memore della propria appartenenza religiosa abramitica, è anche in accordo con la teoria fallocentrica che permea la Bibbia e il Corano. Niente affatto, signori e (soprattutto) signore: la Nostra Signora si occupa di difendere il mazzo; sia dalle donne che, novelle figlie d'Eva lussuriosa, notoriamente sono colpevoli a prescindere di circuire i poveri figli d'Adamo, sia dagli uomini che, orrore!, invece di usare il proprio randello contro le donne... lo usano per soddisfare sé stessi.

Ora. Premesso che a me piacerebbe tanto poter parlare direttamente con la divinità /de cuius/, invece che con lo sterminato numero dei suoi avvocati; premesso che tutti gli avvocati si siano proclamati tali, nel senso che appunto mai e poi mai le nubi si siano spalancate, e una voce tonante dal cielo abbia detto, in perfetto dialetto romanesco, "a rega', 'n c'âte capito gnente, aricominciate tutto da capo"; premesso che, stante l'eterna assenza, nel corso del tempo e nell'elenco dei luoghi essi, intesi gli avvocati testé citati, abbiano fatto dire a Yahweh, Dio, Allah tutto e il contrario di tutto; premesso che se due uomini o due donne si amano, vivono stabilmente assieme e sono felici così, chi sono io, quale diritto rivendico, quale argomento sensato posso addurre per poter entrare nel loro talamo, e impedire loro di coronare il proprio sogno d'amore; tradotto in quattro parole (cit. Vasco), "fatevi i mazzi vostri".

Fatta questa premessa. Con tante, tante, tante! cose _veramente_ gravi che avvengono nel mondo, e parlo dell'inquinamento e del riscaldamento globale, parlo dello sfruttamento degli esseri umani e delle risorse presenti nei luoghi dove vivono, parlo del cosiddetto turismo sessuale e in ispecial modo quando le vittime sono minori; ancora col satanismo? ancora con la caccia alle streghe? ancora con la condanna dei froci? Ancora con la persecuzione di chi non spara, non ruba, non violenta bensì molto più semplicemente ama, porcaccia miseria ama, maledizione a-m-a?! Mi perdoni l'ardimento, signora Dottoressa: quale problema avete, con il cervello? Quale danneggiamento, quale malfunzionamento, quale ingiuria ha subito? Siete caduti dal seggiolone, la mamma vi ha mandati a letto senza cena, avete scoperto che Babbo Natale non esiste e ancora vi dovete riprendere dalla delusione? Vi prego, fateci sapere che cosa vi è successo; ché qui siamo tutti in ansia... ma anche no.

Perché, insomma, mi sia permesso scrivere che adesso avete davvero stancato: dopo secoli di /Deus Vult/ (guerre e crociate, re e imperatori, tribunali e condanne) e invece no, dopo secoli di purgatorio e invece no, dopo secoli di minacce d'ogni maledizione nei confronti di chi si fosse posto contro la Chiesa unica detentrice della verità con la v maiuscola e invece no; presentarvi senza saio, abito talare o clergyman ma continuando a pontificare verità incorruttibili incontrovertibili e soprattutto incontestabili vi farà detestare tanto quanto prima. Quando il precettore intimò che "fuori dalla Chiesa non c'è salvezza", l'allievo Martin Lutero ribatté: "Nel 1215, il Quarto Concilio Lateranense stabilì che ci può essere salvezza fuori dalla Chiesa, ma non fuori dal Cristo": sappiamo tutti com'è andata a finire.

Cordialmente.