Tuareg

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domenica 25 novembre 2018

Sei bella

Sei bella.

E non per quel filo di trucco.
Sei bella per quanta vita ti è passata addosso,
per i sogni che hai dentro
e che non conosco.

Bella per tutte le volte che toccava a te,
ma avanti il prossimo.

Per le parole spese invano
e per quelle cercate lontano.

Per ogni lacrima scesa
e per quelle nascoste di notte
al chiaro di luna complice.

Per il sorriso che provi,
le attenzioni che non trovi,
per le emozioni che senti
e la speranza che inventi.

Sei bella semplicemente,
come un fiore raccolto in fretta,
come un dono inaspettato,
come uno sguardo rubato
o un abbraccio sentito.

Sei bella
e non importa che il mondo sappia,
sei bella davvero,
ma solo per chi ti sa guardare.

Alda Merini

giovedì 15 novembre 2018

Non avessi mai visto il sole di Emily Dickinson

Non avessi mai visto il sole di Emily Dickinson

Had I not seen the Sun
I could have borne the shade
But Light a newer Wilderness
My Wilderness has made.

Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.

[... Ma la Luce ha reso
Il mio Deserto un nuovo Deserto.]

martedì 13 novembre 2018

lunedì 29 ottobre 2018

Il Paradiso Perduto di John Milton


Il Paradiso Perduto di John Milton


(Libro I, vv. 242 – 270):

Is this the Region, this the Soil, the Clime,
Said then the lost Arch Angel, this the seat
That we must change for Heav'n, this mournful gloom
For that celestial light? Be it so, since hee
Who now is Sovran can dispose and bid
What shall be right: fardest from him is best
Whom reason hath equald, force hath made supream
Above his equals. Farewel happy Fields
Where Joy for ever dwells: Hail horrours, hail
Infernal world, and thou profoundest Hell
Receive thy new Possessor: One who brings
A mind not to be chang'd by Place or Time.
The mind is its own place, and in it self
Can make a Heav'n of Hell, a Hell of Heav'n.
What matter where, if I be still the same,
And what I should be, all but less then hee
Whom Thunder hath made greater? Here at least
We shall be free; th' Almighty hath not built
Here for his envy, will not drive us hence:
Here we may reign secure, and in my choyce
To reign is worth ambition though in Hell:
Better to reign in Hell, than serve in Heav'n.
But wherefore let we then our faithful friends,
Th' associates and copartners of our loss
Lye thus astonisht on th' oblivious Pool,
And call them not to share with us their part
In this unhappy Mansion, or once more
With rallied Arms to try what may be yet
Regaind in Heav'n, or what more lost in Hell?

"È questa la Regione, questo il Suolo, il Clima",
Disse allora l'Arcangelo perduto, "questo il seggio
Che ci tocca avere in cambio del Cielo, questa trista oscurità
Invece di quella luce celestiale? Sia pure così, se colui
Che ora è Sovrano può disporre e dire
Che cosa sia giusto; tanto meglio quanto più lontano
Da colui che la ragione ha fatto uguale, la forza reso supremo
Sui suoi uguali. Addio Campi felici
Dove la Gioia dimora eterna: Salve orrori, salve
Mondo infernale, e tu profondissimo Inferno
Accogli il nuovo Possessore: Uno che porta
Una mente che non può mutare secondo il Luogo o il Tempo.
La mente è luogo a sé stessa, e in sé stessa
Può fare dell'Inferno un Paradiso, del Paradiso un Inferno.
Che cosa importa dove, se sono sempre lo stesso,
E che cos'altro dovrei essere, tutto tranne che inferiore a colui
Che il Tuono ha reso più grande? Qui almeno
saremo liberi; l'Onnipotente non ha creato
Questo luogo per invidiarcelo, e non ci caccerà da qui:
Qui potremo regnare sicuri, e per mia scelta
Regnare è degno di ambizione benché all'Inferno:
Meglio regnare all'Inferno, che servire in Paradiso.
Ma perché lasciamo noi i nostri fedeli amici,
Gli associati e partecipi della nostra sconfitta,
A giacere così attoniti sugli Stagni dell'oblio,
E non li chiamiamo ad avere con noi la loro parte
In questa trista Dimora, o a tentare ancora una volta
Con Armate riunite, quel che può essere ancora
Riconquistato in Cielo, o più ancora perduto nell'Inferno?"

A proposito della militante con la maglietta negazionista a Predappio

A proposito della militante con la maglietta negazionista a Predappio, ho mandato un messaggio alla Disney Italia: https://www.facebook.com/DisneyIT/?comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R8%22%7D .

Sarà sicuramente giunta anche qui l'informazione sull'uso a dir poco improprio del font Disney da parte di una militante di estrema destra, che ha reso virale sui social media una scritta ("Auschwitzland") assolutamente contraria ai valori di pace e convivenza che sono un messaggio delle produzioni Disney. Considero l'azione della donna una carognata, dal momento che ha abusato vigliaccamente dell'immagine Disney a scopo politico e negazionista. Invito perciò codesta Azienda o a considerare l'opportunità di rivalersi a livello legale con questa persona, individuabile anche dall'articolo di cui allego il link https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/28/predappio-manifestante-con-la-scritta-auschwitzland-sulla-maglietta-e-solo-humor-nero/4725938 ; o quanto meno, a diramare un comunicato ufficiale con cui l'Azienda si dissocia dal messaggio di "humor nero", e anzi lo condanna apertamente. Grazie infinite.
Stefano Stronati, impiegato, 52 anni.

mercoledì 29 agosto 2018

Sulla menzogna criminale dello stato

Ci hanno fatto credere che l'unica formula di convivenza civile è lo stato, che esso è l'unico soggetto in grado di soddisfare le richieste, le esigenze, le necessità dei singoli in maniera compiuta, precisa, uguale. Non ci hanno permesso di organizzarci tra noi, di costituire le nostre strutture, di gestire le nostre vite e d'interagire, in modo da comprendere che la libertà dell'uno finisce dove comincia la libertà dell'altro.
Nel frattempo, da una parte lo stato si è appropriata la responsabilità, la volontà, la giustizia dei cittadini, sottraendo loro la propria coscienza e rendendoli così delle bestie ignoranti, ignare, indolenti: dall'altra, lo stato ha generata una serie di caste (i partiti, i militari, gl'impiegati eccetera), ultima la casta dei servi di stato, cioè di coloro a cui lo stato ha concesso qualcosa spacciandola per chissà quale privilegio, quando molto probabilmente si trattava di un diritto; dall'altra ancora, lo stato ha perseguiti i proprî interessi del tutto avulsi da quelli dei cittadini, arrivando perfino a truffare, a mentire, a uccidere.
In memoria di Giovanni Passannante, Franco Serantini, Giuseppe Pinelli e tutti gli anarchici che, inseguendo un ideale di giustizia superiore, sono stati condotti a morte dallo stato in varie maniere, compresa la tortura.

https://www.facebook.com/radiobruno/photos/a.65518769735/10152598604314736/?type=3&theater

“Ci hanno fatto credere che l’amore, quello vero, si trova una volta sola, e in generale prima dei trent’anni. Non ci hanno detto che l’amore non è azionato in qualche maniera e nemmeno arriva ad un’ora precisa.
Ci hanno fatto credere che ognuno di noi è la metà di un’arancia, che la vita ha senso solo quando riusciamo a trovare l’altra metà. Non ci hanno detto che nasciamo interi, che mai nessuno nella nostra vita merita di portarsi sulle spalle la responsabilità di completare quello che ci manca: si cresce con noi stessi. Se siamo in buona compagnia, è semplicemente più gradevole.
Ci hanno fatto credere in una formula chiamata “due in uno”: due persone che pensano uguale, agiscono uguale, che solamente questo poteva funzionare. Non ci hanno detto che questo ha un nome: annullamento. Che solamente essere individui con propria personalità ci permette di avere un rapporto sano.

Ci hanno fatto credere che il matrimonio è d’obbligo e che i desideri fuori tempo devono essere repressi.
Ci hanno fatto credere che i belli e magri sono quelli più amati, che quelli che fanno poco sesso sono all’antica, e quelli che invece ne fanno troppo non sono affidabili, e che ci sarà sempre un scarpa vecchia per un piede storto! Solo non ci hanno detto che esistono molte più menti “storte” che piedi.
Ci hanno fatto credere che esiste un’unica formula per la felicità, la stessa per tutti, e quelli che cercano di svincolarsene sono condannati all’emarginazione. Non ci hanno detto che queste formule non funzionano, frustrano le persone, sono alienanti, e che ci sono altre alternative.

Ah, non ci hanno nemmeno detto che nessuno mai ci dirà tutto ciò.
Ognuno di noi lo scoprirà da sè. E così, quando sarai molto innamorato di te stesso, potrai essere altrettanto felice, e potrai amare qualcuno.”

John Lennon