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giovedì 5 gennaio 2023

Su Vittorio Feltri contro Michela Murgia

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/ipazialiberedonne/posts/pfbid0vQpf8CDALNAExf567KeBc1hDHwpF5KAF3kGNyRxaicRUD9xurECARHG6JH5CFVk8l?comment_id=555461202879964 .

Che da Vittorio Feltri ci si possa aspettare di tutto, purché negativo, è cosa nota e rinomata: tuttavia è sempre un fastidio, un'urticazione, una piaga (come sogliono dire i giovani) quando apre bocca.

Non è né per la sua posizione politica (ex liberale, oggi folgorato sulla via di Mamma Giorgia), né per la sua posizione sociale apicale di oggi – è stato ed è direttore editoriale di numerose testate giornalistiche, né per essere uno stupendo esempio di 'homo faber fortunae suae', né per le sue dis-avventure coniugali (due mogli, quattro figli – Laura e Saba dal primo matrimonio, Fiorenza e Mattia dal secondo: curiosa questa coincidenza di 'buoni padri di famiglia' plurimi, diciamo così, a destra).

Niente di tutto ciò: Vittorio Feltri è il miglior esponente della più cafona, ignorante, maleducata borghesia italiana – settentrionale, nel suo caso, ma fa poca differenza: cambia giusto l'accento, il vocabolario, il tono ma di quella feccia si tratta. Potrei capire ch'egli, uomo e giornalista di destra, trovi antipatica una giornalista di sinistra, donna per giunta; potrei capire che trovi antipatica una collega che abbia idee opposte alle sue; potrei ancora capire che abbia un'antipatia istintiva, viscerale, 'a pelle' come si suol dire. Succede, càpita, solo in Italia siamo sessanta milioni e dispari, è facile trovare due poli che si respingano.

Invece, non debbo, non posso, non voglio (non debemus, non possumus, non volumus: guarda se mi tocca citare papa Pio VII) accettare l'offesa, l'insulto, sì voglio scrivere la villanìa d'un uomo che, evidentemente a corto d'argomentazioni, ricorre a questi metodi insolenti per attaccare, aggredire, sminuire l'avversario. Ora, è vero che di lui disse Indro Montanelli, uomo certo immune da sospetti di 'comunismo': «Il suo Giornale confesso che non lo guardo nemmeno, per non avere dispiaceri. Mi sento come un padre che ha un figlio drogato e preferisce non vedere. Comunque, non è la formula ad avere successo, è la posizione: Feltri asseconda il peggio della borghesia italiana. Sfido che trova i clienti!». Ma, ripeto, ogni volta che apre bocca è sempre una sgradita sorpresa.

Confesso: anche a me Michela Murgia non piace. Ma se dovessi scrivere (e sottolineo se dovessi, ché mica è obbligatorio esternare a ogni pie' sospinto la propria negatività verso qualcuno*) qualcosa sulla persona, ebbene punterei il dito sulle idee, sugli scritti, insomma sulla mentalità della persona: questa cosa di credere, di essere convinto, di sentirsi in diritto di vilipendio verso chiunque solo perché «io so' io» squalifica immediatamente e automaticamente (e senza diritto di replica) l'autore. Caro Littorio Feltri, come giustamente t'additano i tuoi avversarî: sei veramente una persona ripugnante.

* In ausilio nei confronti di tutti coloro che, facendo finta di capire solo quel che fa loro comodo, mi volessero accusare di oltraggio alla maestà: eh no, ha cominciato lui, per giunta senza neanche essere stato lontanamente provocato, per giunta reticente (lo scorso primo dicembre la definì "una strega"). No, tutto ciò non è squadrismo, come l'ha definito Chiara Valerio dalle colonne de La Repubblica, tant'è che anche la destinataria ha fatte spallucce: è maleducazione, profonda radicata e pervicace. Anche quando gli è stato fatto notare di aver ecceduto, la sua correzione è andata nella stessa direzione: «Chiara Valerio sulla Repubblica mi critica ferocemente perché ho scritto che la Murgia è brutta. Allora mi correggo: la Murgia è una strafiga». Ottant'anni di vita vissuti inutilmente.

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