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lunedì 19 giugno 2023

Sugl'insegnanti della mia esistenza

 Pubblicato qui: https://www.facebook.com/lorenzorossomandiscritti/posts/pfbid0zgPLrGPH5uVBFDegyxwDtSPMaqJuUpADo3y7F6Ba4Ld7EBng5df7S5TZhBJxEBF4l?comment_id=305485845145519 .

Amch'io fui abbastanza fortunato, nel mio piccolo. Feci le scuole elementari dai Gesuiti, tuttavia il mio maestro non era un integralista cattolico, bensì un liberale alla Indro Montanelli; quindi un avversatore di santa romana chiesa cattolica apostolica. A ciò bisogna aggiungere mio padre, ex militante comunista deluso (già allora, anni Settanta) dal gran partito dei lavoratori ed ex studente della Facoltà di Fisica all'Università di Roma, quindi molto più aduso alla logica matematica invece che alla fede acritica.

Ambedue costoro mi presero il libro di storia e mi dissero: bene, questo è ciò che sta scritto nel libro; adesso ti racconto un'altra storia, ovvero la stessa storia vista da un altro punto di vista. Mi raccomando: ogni volta che leggi qualcosa, verifica, cerca, confronta. Non esiste un solo racconto dei fatti. Mai.

Il risultato, ovviamente, fu che in quarta elementare io ero già anti papista; e i preti dell'istituto scrissero nelle comunicazioni scuola-famiglia che "il bambino rispetta le regole dell'Istituto, pur non dando loro eccessiva importanza...": una maniera davvero molto elegante per scrivere che ero un piantagrane tremendo, un polemista di prima forza capace di porre domande precise e puntuali.

Sono ancora fatto così. Quando l'insegnante di storia delle superiori accusò lo zar Nicola II di aver dato ordine di sparare sulla folla (durante la manifestazione pacifica del 22 gennaio 1905 davanti al Palazzo d'Inverno a San Pietroburgo, diretta dal pope Gapon per consegnare allo zar una petizione), io contestai la versione del professore, negando che lo zar avesse mai dato quell'ordine. C'è da dire che il professore non se n'ebbe troppo a male: andai all'esame con un bel sette.

Quando il vescovo (Bracciano appartiene alla Diocesi di Civita Castellana) venne per tenere il proprio discorso propagandista nel Liceo dove lavoro, fece ahilui l'enorme errore di sostenere che il Papa è il referente religioso di tutti i cristiani. Un perentorio, imperioso, energico "NO!" si erse dal fondo della platea, che fece girare tutta la scolaresca riunita nell'Aula Magna; alché, saggiamente, il vescovo innestò immediatamente la retromarcia e si corresse: ah no, scusate, di tutti i cattolici. Ecco.

Quanto al fascismo, ho ricevuta la lezione più precisa e puntuale possibile: fui aggredito da quegli energumeni, e mia madre ritirò la denuncia sia perché non avevo subiti eccessivi danni (un paio di sberle, nessun segno), sia perché lor signorie, informate da qualcuno, si vennero a scusare personalmente. Tuttora mi domando se mia madre fece bene: il mio dubbio è che, avendo superata indenni la brutta esperienza, abbiano poi continuato sulla stessa strada. Tuttavia da allora nessuno m'infastidì più, e in fondo anche questo è un risultato positivo.

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