Sulla maternità surrogata di Styrbjorn Yllner

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> Styrbjorn Yllner racconta di essere un uomo felice.

Esty cazzy de Styrbjorn Yllner? Pardon, riformulo la domanda: e da quando una rondine fa primavera? Il signor psichiatra svedese vive forse a Shangri-La: dalle sue parti la popolazione, invece di barcamenarsi tra inflazione e riduzioni di personale, tra aumento delle tasse e diminuzioni dei servizî pubblici essenziali, produce cibo nella misura strettamente necessaria al sostentamento e trascorre il resto della giornata nell'evoluzione della conoscenza interiore, della scienza e nella produzione di opere d'arte.

Ma nel resto del mondo – tutto, ci sono donne che subiscono violenze d'ogni tipo, sia fisiche sia psicologiche, talvolta inimmaginabili: non per niente John Lennon scrisse che "Woman is the nigger of the world", in un brano del 1972 https://it.wikipedia.org/wiki/Woman_Is_the_Nigger_of_the_World . Ecco perché sale la protesta nei confronti della maternità surrogata: se tutte le maternità si svolgessero «con tutta la naturalità del mondo» com'egli racconta, le critiche sarebbero incentrate unicamente sul distacco del neonato dalla madre partoriente – e sui rischi che quest'ultima correrebbe nella gestazione; ma questi potrebbero anche essere affari suoi.

Invece il signor dottore fa finta di dimenticare il lucro e lo sfruttamento che subiscono le donne che 'volontariamente' decidono di partorire a pagamento; fa finta di dimenticare che sebbene nel suo caso le cose sono andate bene, questo non significa che sia positivo in termini assoluti separare il neonato dalla madre al momento del parto – anzi; fa finta di dimenticare che ci sarebbero tanti bambini che avrebbero necessità di un genitore sia pur surrogato, avendo persi i proprî. Ora, mi rendo conto che, essendo il signor dottore nato nel 1941, quest'ultima pratica inficia l'eventuale purezza della razza di famiglia: ma nel caso del signor dottore, spero di sbagliare.