Tuareg

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martedì 13 novembre 2018

Sull'evoluzione

In risposta a una cara amica, che mi ha chiesti lumi riguardo questo video: https://youtu.be/Dp5pwhc_JjY .

Carissima Tiziana,
ecco qui la mia risposta al video che mi hai proposto.
La prima cosa che mi tocca dire è che il signor Fabrizio Fratus è in realtà un essere viscido, ipocrita, falso più di una moneta da novanta centimetri. Dico questo perché, dopo aver a lungo parlato della teoria più nota sull'evoluzione, al minuto 10:30 si lascia andare a quest'affermazione: «come anti evoluzionista non entro in merito sull'origine della vita». Ora, tu sei una signora, e io non posso certo trascendere facendo emergere la mia anima borgatara; tuttavia il signore in questione si meriterebbe molto peggio degli appellativi che ho testé trascritti.
Mi spiego: nulla vieta che una persona si professi credente integralista del messaggio biblico (o meglio: l'interpretazione letterale del testo porta tuttora gl'islamici ad ammazzare a sassate le donne considerate colpevoli di comportamenti contrarî all'interpretazione religiosa colà diffusa; e questo, per quanto possa essere previsto anche nel Levitico, incontra la mia personale e inamovibile condanna, e sarei pronto a urlare la mia opposizione di fronte agli dei, agli uomini e a qualsiasi altra entità materiale, spirituale o di qualsivoglia altra natura. Perciò no, qualcosa vieta l'applicazione integrale del testo; ma per amor di pace, per il momento soprassiedo): ma, appunto, il credente si deve professare tale. Il nostro amico, invece, tenta di dissimulare la propria appartenenza politica e religiosa sostenendo appunto che «come anti evoluzionista non entro in merito sull'origine della vita». Ah, no? Cioè: stiamo parlando della teoria più accreditata sull'origine e lo sviluppo della vita su questo pianeta, e ti permetti di dire che non entri in merito all'argomento della discussione? Se fosse vero, saresti dovuto rimanere in silenzio per tutta l'intervista, anzi saresti dovuto proprio rimanere a casa: ma dal momento che esponi la tua critica, ovviamente entri nel merito. In ogni caso, questo è un tipico atteggiamento dei cattolici; che seguono la moda di piagnucolare persecuzione e distruzione, quando in realtà in questo paese qualsiasi agglomerato umano ha vicino alla propria abitazione un luogo di preghiera. Perciò falla finita con questi giochini di retorica, ché ormai hanno smesso di far presa da tempo.
Detto questo. Il signor saggista, come ogni buon propagandista, sceglie unicamente le ciliegie che gli piacciono, dimenticando intenzionalmente tutte le altre. Fin dall'inizio egli si appiglia a un'erronea interpretazione di Charles Darwin sulla complessità della cellula per cercare di far passare il sillogismo secondo cui "sbagliata una frase, sbagliato tutto". Ma che simpatico!, davvero un genio del ragionamento logico: perciò fammi capire, signor che-cosa-mi-tocca-fare-per-campare: secondo te, nel mondo scientifico o fai centro al primo colpo o sei fuori dall'universo? Allora impara, saputello di quarta classe: la teoria dell'evoluzione è ben diversa dalla tua fede. Tu hai di fronte un testo, e partendo da quel punto pretendi che esso sia verità incontrovertibile, perciò qualsiasi cosa che diverga dalla tua personalissima interpretazione è "contro natura": per uno scienziato vero, al contrario, la natura è il punto di partenza, e dall'osservazione della natura discendono le relative interpretazioni - che sono e rimangono interpretazioni, anche se qualcuno usa la parola "legge" in maniera impropria, perché la legge è un concetto che si dovrebbe applicare agli esseri umani.
Un solo esempio. Nei secoli sono state formulate una caterva d'ipotesi: la maggior parte si sono rivelate erronee, come tante teorie atomiche, ma col tempo sono state o riviste o cancellate, talvolta perfino dagli stessi promotori iniziali. Se oggi sul tetto della tua casa c'è un pannello solare, ebbene ciò è possibile perché qualcuno capì che le particelle si possono comportare come onde, e le onde si possono comportare come particelle. Il qualcuno in questione si chiamava Louis de Broglie, e per essere riuscito a capire questo comportamento dualistico della materia monsieur Louis vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1929. Albert Einstein in persona tentò in tutti i modi di contrastare questa visione dualistica della realtà fisica (celebre la sua frase "Dio non gioca ai dadi"): ma alla fine si dovette arrendere all'evidenza dei fatti. Per dire.
Sempre andando a piluccare gli acini maturi, il saggio saggista cita il più classico cavallo di battaglia usato dagli anti evoluzionisti per criticare la teoria di Darwin: i fossili di transizione. Una persona avveduta sa perfettamente che i fossili sono rari individui nel mare grande della paleontologia, e che mentre per alcune specie esistono un buon numero di esemplari, per esempio i mammut, per altre specie il numero è praticamente nullo, per esempio i pinguini. Nel caso di questi due animali, tutto dipende dall'ambiente dove essi vivevano: i mammut vivevano nelle grandi praterie, quindi i loro corpi hanno trovato sovente un sostrato che ha permessa la mummificazione e la conservazione dei corpi, in alcuni casi perfino della carne; al contrario, i pinguini vivevano sugli scogli, quindi tra la superficie accidentata e lo sciabordio delle onde i corpi sono stati distrutti, e oggi sono arrivati a noi soltanto alcune zampe. In altri casi, dipende dalla distanza temporale del reperto archeologico: è più facile trovare un fossile di Smilodonte (circa tre milioni di anni) che uno di Anomalocaride (circa cinquecento trenta milioni di anni).
Bastasse così. L'evoluzione si basa sia sui reperti archeologici, sia sull'analisi biologica che invece il nostro eroe si guarda bene dal citare. Per lungo tempo gli scienziati hanno creduto che i cetacei fossero affini ai lupi, per via dei denti triangolari simili tra i due ordini: solo dall'analisi dell'emoglobina e di altre proteine e di sequenze di DNA è stato possibile avvicinare i cetacei agl'ippopotami, cosa che ha fatto notare che effettivamente ambedue le tipologie di animali vivono in acqua e riescono a rimanere immersi trattenendo il fiato per lungo tempo.
Ancora. Altro cavallo di battaglia è Lucy, la famosa star australopiteca di cui tutti parlano, sovente a sproposito come in questo caso. Fu Gottfried Wilhelm von Leibniz a sostenere che "natura non facit saltus", la natura non fa salti: questo motto si attaglia perfettamente all'evoluzione dei viventi, dove le specie non appaiono e scompaiono a casaccio, ma evolvono lentamente da una specie all'altra, anzi talora convivono diverse specie dello stesso genere. Proprio questo è accaduto con il genere Homo: per breve tempo in Africa sono convissuti l'H. habilis, l'H. neanderthalensis e l'H. sapiens: a ciò bisogna aggiungere che più la ricerca avanza, più diventa precisa la collocazione dei reperti, perciò lo stesso individuo che all'inizio poteva sembrare un elemento intermedio tra due specie col tempo può essere assegnato a una delle due specie o anche essere individuato come specie a sé stante.
A proposito di errori materiali e interpretazioni erronee - parlo del passo dell'embrione che ripercorre l'evoluzione, fino al feto umano, o delle tonsille quali organi vestigiali. A parte che l'embrione ripercorre la propria evoluzione; a parte che gli organi vestigiali esistono, per esempio gli arti posteriori dei Cetacei o il polmone sinistro dei serpenti più evoluti. Herr Leibniz pronunciò la famosa frase perché… negava l'esistenza degli atomi. Secondo il grande scienziato (che tale fu e rimane, alla faccia di chi gli vuole male), l'ipotesi che esistessero quantità discrete - cioè definite - e indivisibili di materia era contro natura, dal momento che secondo lui in natura tutto è progressivo e ordinato: ecco, invece nell'infinitamente piccolo le cose cambiano, e di molto. Leibniz fu perfino un oppositore di Isaac Newton, poiché nelle sue teorie rimanevano irregolarità che lo scienziato inglese non era riuscito a spiegare - e che sarebbero state spiegate solo molti anni più tardi.
Così funziona la scienza: fino a ieri credevamo questo, poi un giorno qualcuno ha guardato meglio e ha scoperto che le cose stanno in tutt'altro modo. Qualcuno si offende, qualcuno rimane deluso e qualcuno rifiuta perfino l'idea: ma alla fine, le prove scientifiche sono lì, a dirci che non avevamo capito nulla.
Concludo con un'ultima, finale osservazione: che dimostra, semmai ci fosse ancora bisogno, che questa trasmissione televisiva è una macchina di propaganda fidae di bassa lega. Oltre alla citazione degli scienziati che sono diventati credenti (e allora? la fede è qualcosa di profondamente personale, che trascende la preparazione scientifica), oltre all'invito finale all'acquisto dei libri del signor saggista - eh ti pareva; al minuto 5:22, dopo aver sparata la cartuccia che la vita è nata dal nulla, il sommo conoscitor del quale s'invola nel più basso tentativo detrattorio: «in natura, il caos non genera ordine; e, al contrario, l'ordine va a degradarsi verso il caos». Applausi, prego: non soltanto abbiamo piegato l'esperimento di Miller-Urey alla nostra bisogna (nota: l'esperimento, come tale, dimostra unicamente che nelle giuste condizioni ambientali le molecole organiche si possono formare spontaneamente a partire da sostanze inorganiche più semplici), ma abbiamo perfino stravolto il concetto di entropia. Caro signor so-tutto-io: l'ordine si va a degradare nel disordine in alcune occasioni, non in tutte le occasioni. Prendiamo il caso dell'acqua, che si degrada in vapore se la temperatura sale o la pressione scende ma si può anche organizzare in ghiaccio; prendiamo il caso del carbonio, che a bassa temperatura e pressione si degrada in grafite ma si può anche organizzare in diamante.
Per quanto riguarda la formazione della vita, il grande studioso ha dimenticato il sottilissimo dettaglio che il sole ha fornito un approvvigionamento di energia praticamente continuo nel corso di miliardi di anni, cosa che ha sicuramente inciso nella formazione delle macromolecole. Perciò, la vita non è affatto nata dal nulla: semmai è vero che ci sono ancora ignoti i processi e i meccanismi che hanno portato dalla formazione delle macromolecole alla formazione delle cellule; ma, come dice un vecchio proverbio, una rondine non fa primavera, specialmente se è dispersa in mezzo a un gigantesco stormo di cornacchie.
Bene, credo di aver risposto alla maggioranza negli argomenti. Qualora mancasse qualcosa, mi farai sapere: sarò sempre felice di fornirti tutto il materiale conoscitivo di cui sono a disposizione.

Cordialmente.

Aggiornamento pubblicato qui: https://www.facebook.com/tiziana.santoro.988/posts/2086855128049212?comment_id=2087560517978673&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D .

Fai attenzione ai documenti che condividi. Se cerchi con attenzione in rete, scoprirai che il dottor Bruce Chapman è una persona politicamente schierata: https://en.wikipedia.org/wiki/Bruce_Chapman . Inoltre, Darwin con la propria teoria non ha mai avuto l'ardimento di spiegare la /nascita/ della vita sulla terra, tant'è che dalla seconda metà dell'Ottocento tuttora siamo fermi all'esperimento di Miller https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_di_Miller-Urey degli anni Sessanta del secolo passato; nel senso che è tuttora un mistero totalmente oscuro come si sia passati da semplici molecole organiche alle forme di vita. Darwin ha soltanto /tentato/ di spiegare come le specie compaiano, si evolvano e si estinguano, e finora (attenzione all'avverbio di tempo!) la teoria spiega la massima parte dei fenomeni evoluzionisti; ma ripeto, si tratta di teorie per le quali nulla vieta che un giorno qualcuno cada dal letto 🙂 e faccia la proverbiale scoperta che sconvolgerà le nostre conoscenze. Ciò è particolarmente valido nelle due discipline più esposte a tali cambiamenti: la paleontologia (per il problema temporale) e l'astronomia (per il problema spaziale e gravitazionale).

P.S.: ti faccio un esempio. Ricordi il primo Jurassic Park, la scena finale quando il Tirannosauro sconfigge i due Velociraptor? Ecco: qualche anno fa il governo cinese ha (bontà sua!) aperte le proprie frontiere alla ricerca scientifica. È stato così possibile scoprire numerosi reperti, che ci hanno fatto scoprire che la ricostruzione del Velociraptor rappresentato nella pellicola, per quanto aderente alle scoperte scientifiche fino ad allora aggiornate, era "sbagliato": l'animale in questione era dotato di penne, lui come altri suoi congeneri https://it.wikipedia.org/wiki/Velociraptor#Piumaggio (vedi immagine allegata). Il risultato è che oggi evoluzionisticamente collochiamo gli uccelli molto più vicini ai dinosauri di quanto credessimo solo venticinque anni fa, quando appunto la pellicola fu diffusa nelle sale. Per dirti con quale facilità le teorie scientifiche possano essere smontate e riviste, checché ne dica il "dottor" Bruce Chapman. 😉


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