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domenica 1 dicembre 2024

Sulla donna come "sexus sequior"

Adesso: datemi pure del ritardato mentale, ma la mia mente rifiuta 'sta cosa della donna come "sexus sequior".

Probabilmente perché sono un tecnico; probabilmente perché sono abituato ai risutati più che alle speculazioni, alla pratica più che alle teorie, alle soluzioni più che alle opinioni; perdonatemi, ma certi ragionamenti mi tornano proprio indigesti. Sinceramente: ma che me frεgα de quello che porti 'n mezzo a le gambe, che me frεgα se hai le mαmmεllε o il fαllσ, se hai i capelli lunghi o corti – e così via: hai prodotto il risultato? hai dimostrato di aver pratica? hai risolto il problema? Bene, continua così. Che tu sia uomo, donna o qualsiasi altra cosa.

Quando entro in un ospedale con una colica renale me frεgα assai che a farmi l'iniezione di mοrfιnα sia un uomo o una donna: io desidero unicamente che il dolore scompaia. Quando vado allo studio di endocrinologia me frεgα assai che a prescrivermi la metformina sia un dottore o una dottoressa: io voglio evitare di perdere il piede per causa della cancrena. Quando entro nello studio legale me frεgα assai che sia presente un avvocato senz'apostrofo o un'avvocata coll'apostrofo: io voglio che siano rappresentati i miei interessi. Punto.

Sì, lo so: sono fatto male. Non per niente, vivo solo.

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