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"L'utero è mio!" Tranne con il contratto di gestazione per altri, in quel caso è di chi compra la gravidanza. Ecco i una lista di esempi che la sinistra dovrebbe conoscere (ma non sa un cazzo)
1. Una donna che firma un contratto di gestazione per altri può trovarsi costretta, in base ai termini dell’accordo, a sottoporsi a ripetuti tentativi di fecondazione e impianto embrionale fino a quando un embrione non si sviluppa con successo. Questo significa che, anche se i primi tentativi di fecondazione falliscono, il contratto potrebbe richiedere alla donna di continuare con nuove procedure di impianto di embrioni nell'utero, tramite il canale vaginale.
Questi processi non sono privi di conseguenze fisiche e psicologiche: richiedono numerosi cicli di trattamenti ormonali intensi (come iniezioni di ormoni per preparare l’utero all’impianto), che possono provocare effetti collaterali significativi, come sbalzi d’umore, gonfiore, dolori e affaticamento.
le pratiche per il trasferimento embrionale sono invasive e possono essere percepite come degradanti per la donna. Se questa si rifiutasse di continuare con i tentativi o con il regime di trattamenti richiesto, potrebbe trovarsi in violazione del contratto, con il rischio di conseguenze legali, economiche o di dover restituire i compensi già ricevuti.
Questo punto evidenzia una forma di controllo che i compratori possono avere sull’utero e sul corpo della surrogata, vincolandola a pratiche ripetute e invasive fino al raggiungimento del risultato desiderato, senza la possibilità di ritirarsi senza conseguenze.
2. Condizioni sullo stile di vita: Come previsto dal contratto, la madre surrogata può essere obbligata a seguire uno stile di vita altamente regolato. Questo significa che i compratori possono richiede1re che la donna segua una dieta specifica, non sia libera di spostarsi, e mantenga un certo livello di attività fisica. Ogni decisione personale su come gestire il proprio corpo durante la gravidanza può essere limitata perché potrebbe danneggiare l'embrione di proprietà dei compratori.
3. Controlli medici obbligatori: Spesso il contratto prevede che la madre surrogata si sottoponga a controlli medici invasivi regolari per monitorare lo sviluppo del feto. I compratori potrebbero richiedere di essere informati costantemente sui risultati medici, e potrebbero anche avere il diritto di intervenire nelle decisioni terapeutiche, riducendo il controllo della donna sulle cure che riceve.
Se la coppia che compra per esempio non vuole che si sviluppino due embrioni, può imporre alla donna di sottoporsi all'aborto selettivo.
Lei non può rifiutare senza penali.
4. Decisioni sul parto: I termini contrattuali possono specificare non solo dove la donna deve partorire, ma anche come. Ad esempio, il contratto potrebbe obbligare la madre surrogata a sottoporsi a un cesareo invece di un parto naturale, indipendentemente dalla sua preferenza o dalle sue condizioni mediche.
5. Interruzione della gravidanza: In alcuni contratti, i compratori possono avere il diritto di chiedere l’interruzione della gravidanza in caso di anomalie del feto o complicazioni. Questo significa che la decisione di continuare o interrompere la gravidanza non è lasciata alla discrezione della donna.
6. Monitoraggio continuo: Durante l’intero processo, la madre surrogata può essere sottoposta a un monitoraggio costante da parte di cliniche, agenzie o persino dei compratori stessi, limitando ulteriormente la sua libertà e privacy.
7. Compensazione economica condizionata: La donna riceve una compensazione economica, ma questa può essere vincolata al successo della gravidanza. Se qualcosa non dovesse andare secondo le aspettative, potrebbe rischiare di non essere pagata completamente o di essere costretta a restituire parte del compenso.
Ora per favore, voi che parlate di libertà, tacete.
– – – – – – – – – –> Ecco i una lista di esempi
> che la sinistra dovrebbe
> conoscere (ma non sa un
> cazzo)
Sa, sa bene e sa precisamente. Solo che per far finta di occuparsi (ancora) di minoranze allora "imbarca" rivendicazioni di ogni genere, comprese quelle di chi propone eufemismi come "esseri umani dotati di utero¹"; e di chi, potendo pagare, pretende di comprare un neonato.
> Ora per favore, voi che
> parlate di libertà, tacete.
Ecco: adesso sì. 😈
1. Quanto mi dà urto ai nervi questa definizione... 🤬
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Cara Elly Schlein,
l’appoggio alla gestazione per altri (GPA) da parte tua e di altri politici di sinistra rappresenta un tradimento dei principi fondamentali della sinistra stessa, un allontanamento dai valori che dovrebbero guidare le vostre scelte politiche. Storicamente, la sinistra ha difeso i diritti delle classi più deboli e combattuto lo sfruttamento economico e sociale. Sostenere la GPA significa invece legittimare un sistema in cui i corpi delle donne, spesso provenienti da contesti poveri, vengono mercificati e resi strumenti di profitto per le élite ricche.
La vera sinistra dovrebbe opporsi alla GPA proprio perché essa incarna la vittoria delle logiche neoliberiste contro cui la sinistra ha sempre lottato: un sistema che trasforma ogni cosa, incluso il corpo umano, in merce. Questo sfruttamento non è diverso dal lavoro precario o dalle altre forme di alienazione economica che la sinistra ha denunciato per decenni. Come sottolineano Elizabeth Anderson e Catharine MacKinnon, la mercificazione del corpo e delle capacità riproduttive non è un atto di autodeterminazione, ma il prodotto delle disuguaglianze strutturali che colpiscono le persone più vulnerabili.
Di conseguenza, i politici di sinistra che, come te, sostengono la GPA non stanno solo ignorando i diritti delle donne più deboli, ma stanno anche alienando il sostegno della base elettorale, che vede in questo appoggio un abbandono dei valori di giustizia e uguaglianza. Questo sostegno alla GPA erode la fiducia nella sinistra, poiché molti elettori, e soprattutto elettrici, non riconoscono più il movimento come difensore dei più deboli e dei diritti delle donne. Abbracciare la GPA non è un atto di progresso, ma una complicità con un sistema di sfruttamento neoliberista che trasforma i corpi umani in strumenti di profitto, tradendo i principi di solidarietà e tutela dei diritti.
Il mercato della GPA è in crescita, alimentato dal declino della fertilità. La domanda aumenterà a dismisura rispetto a un’offerta limitata, creando le condizioni per un futuro distopico simile a quello descritto da Margaret Atwood ne “Il racconto dell’ancella”. Cosa si può regolamentare quando la domanda è sproporzionata rispetto all’offerta? In questi casi, non si deve legittimare la domanda, perché spalancherebbe le porte a scenari terrificanti, sfruttando le donne più povere.
Infine, come Jean-Jacques Rousseau sottolineava nel Contratto Sociale, un contratto che limita i diritti fondamentali non è libertà, ma sottomissione mascherata. I contratti di surrogacy sottraggono alla donna il diritto di autodeterminarsi, dando ai committenti il potere decisionale su gravidanza e aborto. Rousseau sosteneva che nessuno può cedere la propria libertà senza diventare schiavo, perché la libertà autentica preserva l’integrità e la dignità della persona. Applicato alla GPA, il contratto riduce la donna a strumento per soddisfare le esigenze altrui.
È questo il futuro che volete per noi donne?
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