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domenica 2 marzo 2025

Sull'accostamento tra Germania nazista e Russia attuale

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/lorenzorossomandiscritti/posts/pfbid0qv8renXmmMb5bDkn6Tb38y8DwJs2vycEhYMgP7PwT58dC4WkyLSZcVotdjfM8TC6l?comment_id=3913803032270061 .

> Io penso che la Russia chiamava la propria
> politica in modo diverso, ma non era molto
> diversa da quel nazismo che diceva di avver
> combattuto.

Premesso che anche la Russia sovietica fosse assai diversa dal nazismo: nella Russia sovietica nessuna persona era perseguitata per qualcosa che fosse connaturata con essa, quindi nessun cosacco, nessun turkmeno, nessun calmucco fu perseguitato per l'appartenenza alla propria etnia; così come nessun cristiano, nessun musulmano, nessun buddista fu perseguitato per l'appartenenza alla propria religione – anche se furono perseguitati coloro che la propagandavano, e su questo anch'io sono contrario.

Le stesse regole etniche e religiose valgono nella Russia attuale: solo i Testimoni di Geova conoscono la repressione, peraltro su ispirazione della Chiesa ortodossa russa; anche in questo caso sono contrario come sopra.

Nonostante ciò. Nella Germania nazista furono istituiti i campi di sterminio (in tedesco Vernichtungslager, alla lettera "campi di distruzione"), entro i quali furono richiusi gli ebrei e gli slavi perché popolo, gli omosessuali perché innamorati, i Testimoni di Geova (nuovamente loro) perché si rifiutarono d'impugnare le armi.

I campi di sterminio costituiscono l'unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un'intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. Nulla del genere fu mai costruita con simili intenti e con simile progettazione industriale.

Accostare la Germania nazista sia alla Russia sovietica sia alla Russia attuale non significa soltanto fare un errore storico grossolano; significa soprattutto sposare un'ideologia dominatrice, guerrafondaia e spadroneggiante oggi rappresentata innanzi tutto dagli Stati Uniti, di presso dal loro strumento politico-militare, cioè la NATO.

A tal proposito:

*) nel 1990 Stati Uniti e NATO promisero verbalmente a Gorbaciov che la NATO non si sarebbe allargata nemmeno di un pollice a est: lo dichiararono il ministro tedesco Hans-Dietrich Genscher, il segretario di stato americano James Baker, il presidente americano George H.W. Bush e il Segretario Generale della NATO Manfred Woerner;

*) nel 1991 i direttori politici dei Ministeri degli Esteri americano inglese francese e tedesco si riunirono a Bonn e confermarono, questa volta per iscritto, che la NATO non si sarebbe espansa a est. Il tedesco Juergen Hrobog mise a verbale: non estenderemo la NATO oltre l'Elba, non possiamo quindi dare alla Polonia e agli altri l'ingresso nella NATO; e l'americano Raymond Seitz: abbiamo chiarito all'Unione Sovietica che non trarremo alcun vantaggio dal ritiro delle truppe sovietiche dall'Europa dell'Est;

*) nel 1997 Joe Biden, all'epoca soltanto senatore democratico del Delaware, futuro vicepresidente e poi presidente americano, dichiarò al Consiglio Atlantico: annettere alla NATO gli Stati Baltici sarebbe l'unica mossa che rischierebbe di provocare una risposta vigorosa e ostile da parte della Russia e spostare gli equilibri fra Russia e Stati Uniti.

Sappiamo tutti com'è andata a finire.

Non solo:

*) nel 1999 la NATO aggredì la Serbia di Slobodan Milosevic, bombardata per undici settimane senza alcun mandato dell'ONU. Il bilancio sarà tra i mille e i cinquemila morti, quasi tutti civili – e un fiume di profughi. La NATO non la chiamò guerra ma "operazione di ingerenza umanitaria"; un simpatico gioco di parole, che però almeno a me non fa ridere per niente;

*) nel 2003 la NATO aggredì l'Iraq di Saddam Hussein, con il pretesto di sue inesistenti armi di distruzione di massa e di suoi inesistenti rapporti con Osama Bin Laden, anche stavolta senza l'avallo preventivo dell'ONU e anche stavolta non la chiamarono guerra bensì "lotta al terrorismo" ed "esportazione della democrazia". Bilancio: in vent'anni fra Iraq e Afghanistan almeno un milione di morti – alla faccia della lotta al terrorismo;

*) nel 2011 la NATO, aggirando ancora una volta l'ONU, attaccò la Libia del colonnello Muammar Gheddafi: un paese tutto sommato pacifico, benestante, civile in un'Africa e in un mondo arabo dove la fame, la malattia e la mancanza d'istruzione sono piaghe endemiche.

Ognuno risponderà delle proprie opinioni e soprattutto delle proprie posizioni politiche e delle proprie affermazioni prima di tutto alla propria coscienza. Per quanto mi riguarda, stante la situazione smetterò di seguire questa pagina.

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