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lunedì 10 marzo 2025

Sulla misoginia della Bibbia

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Premesso che non credo nella spiritualità, intesa come una sorta di universo parallelo abitato da entità immateriali capaci d'interagire con la realtà. Premesso che non sono cristiano, nel senso che ho compiuta formale defenzione dalla comunità dei credenti presso il Vicariato di Roma, e ho rinunciato al battesimo.

Premesso che considero la Bibbia come opera dell'uomo, e che la pretesa "ispirazione" della divinità è totalmente inventata. Premesso che nella Bibbia siano raccontati episodî totalmente f-a-l-s-i, per esempio:

* di tutta la storia ebraica da Abramo a Mosè mancano le prove. Non esistono testimonianze indipendenti da Genesi dell'esistenza di Abramo: non è possibile determinare con precisione quando sia vissuto né attestarne con sicurezza la storicità.

Quanto alla figura di Mosè e l'avvenimento biblico dell'Esodo, per gli studiosi non possiedono alcun rilievo storico, ma vanno considerati come un racconto religioso che integra vari elementi anche di epoche diverse;

* il primo Tempio di Gerusalemme è più mitologia che realtà. Le prove archeologiche sono frammentarie e indiziarie, e nessuna di esse confermano l’attribuzione a Salomone; inoltre, far risalire l’opera al leggendario sovrano sembra piuttosto un modo per conferire un prestigio imperituro alle origini del monumento invece che essere una cronaca degli eventi;

* perfino il racconto del processo a Gesù contiene errori marchiani:

** Ponzio Pilato non era governatore della Galilea come riportato nei Vangeli, ma non era neanche magistrato né procuratore, unici esponenti del potere romano che potessero inquisire qualcuno; era un semplice prefetto, che si occupava di amministrazione: anagrafe, riscossione delle tasse, censimento delle proprietà – ma non certo inquisizione di eventuali rei, per giunta di blasfemia verso una divinità non romana;

** all'epoca gli abitanti dell'Impero erano divisi in cittadini veri e peregrini, intesi come cittadini minori. Nessun esponente del potere imperiale si sarebbe speso così tanto per salvare da morte certa un peregrino, qual era Gesù;

** l'usanza da parte dell’autorità romana di liberare un prigioniero per la Pasqua ebraica non è riportata da altre fonti storiche. La procedura adottata da Pilato o chi per lui sembra comunque inverosimile: è poco credibile che un rappresentante del potere romano possa avere delegato alla plebe ebraica la decisione sulla liberazione di un prigioniero affidato alla propria giurisdizione.

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Detto ciò.

Quel che rifiuto è altro:

* "Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso." - Bibbia CEI, Qoelet (ex Ecclesiaste) VII, 26.

* "Di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza" - San Paolo, Prima lettera ai Corinzi, XI.

* "Poiché non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sugli uomini, ma stia in silenzio" - San Paolo, Prima lettera a Timoteo, II, 12.

* "Quanto maggiore il piacere, tanto più grave il peccato. Chi ama con troppo calore la moglie è un adultero!" - Sant'Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica.

* "L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato" - Martin Lutero, padre della riforma cristiana protestante.

* Taccio per mera pietà le citazioni del Corano.

Per quanto menzionato, mi rifiuto di considerare il genere femminile in questa guisa, bensì esigo che sia dato pari diritto alla donna; e se da ciò dovesse discendere una mia qualunque condanna divina, ebbene che sia.

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