Tuareg

Tuareg
Tuareg

sabato 1 maggio 2021

Sulla leva militare quale fonte d'educazione

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/alpiz84/posts/5990233020990631?comment_id=6003981816282418 .

* Premesso che l'educazione è preciso compito dei genitori, e i genitori che non ottemperassero a quest'obbligo sarebbero da condannare senza pietà.

* Premesso che l'educazione dell'essere umano comincia dalla più tenera età, e che l'essere umano forma il proprio carattere entro l'ottavo anno d'età, dopo di che al massimo esso può essere istruito, ma non più educato; e che perciò un'eventuale 'educazione' impartita cominciando dal diciottesimo anno d'età (ma anche dal sedicesimo) sarebbe efficace come un frigorifero al polo nord.

* Premesso che l'esercito è uno strumento di /morte/, e che per questo motivo insegna a uccidere.

* Premesso che i rapporti interpersonali nell'esercito sono fatti di subordinazione – come peraltro è giusto che sia, non di rispetto.

* Diceva Margherita Hack: "Non c'è bisogno di una religione che ti dica cosa sia giusto o sbagliato fare. Se non sai distinguere il bene dal male non è la religione che ti manca ma la coscienza"; figuriamoci un esercito.

* Diceva Carl von Clausewitz: "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi"; altro che luogo d'onore.

* Premesso che la Prima Guerra Mondiale fu una guerra tra Imperi e Democrazie, la Seconda Guerra Mondiale fu una guerra tra Dittature e Democrazie: a morire furono i poveri diavoli, nelle trincee di tutta Europa – e non solo in Europa.

Tutto ciò premesso.

* L'immagine dell'esercito quale luogo d'onore è una barzelletta a cui abbiamo smesso di ridere ai primi del XX Secolo, stante lo strabordante numero di caduti sull'Isonzo (dodici battaglie, un primato mondiale imbattuto). Taccio per ovvî motivi della guerra successiva, dove i nostri soldati furono mandati ad affrontare l'inverno russo senza alcuna preparazione né equipaggiamento adeguato.

* In particolare, l'esercito italiano è il luogo dove s'impara l'imboscamento, la raccomandazione, il servilismo: tant'è che notoriamente chi è incapace di fare qualunque cosa va nell'esercito. Tra le fila dell'esercito è stranoto, arcinoto, ultranoto che in caso di confronto armato le nostre Forze Armate potrebbero resistere per una settimana al massimo. Le uniche parti degne di considerazione sono i reparti speciali (lagunari, incursori, paracadutisti), perché in quei reparti s'entra su richiesta e perciò fa richiesta solo chi è davvero intenzionato a diventarne membro.

– – – – – – – – – –

Perciò smettetela di buttare vigliaccamente la croce dell'educazione sulla scuola, sull'esercito, sulla società; e imparate a fare i genitori, prima di trοmbαrε come se non ci fosse un domani.

Nessun commento:

Posta un commento