Sulla distruzione ambientale per interesse economico

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"Dobbiamo agli agi cittadini e al progresso tecnico, se la fede in Dio va scomparendo. Circondati dalle cose fatte da noi, ci siamo sentiti creatori dell'universo. Posso vedere forse Dio in un mondo dove, a ogni passo, mi imbatto nell'uomo? La voce di Dio risuonava nel deserto, nel silenzio. Oggi il deserto e il silenzio non ci bastano più. Abbiamo moltiplicato il rumore e riempito tutto di noi stessi. Dopodiché ci meravigliamo che il Signore non si manifesti" (Padre Andrej Donatovič Sinjavskij, in russo: Андрей Донатович Синявский, Pensieri improvvisi).

No, Padre: non già agli agi, non già al progresso tecnico; ma al denaro. Dal medio evo in poi, gli uomini hanno compreso quanto fosse più conveniente la detenzione del denaro, teoricamente onnipotente, rispetto alla detenzione di oggetti, di qualsiasi genere, materiale, fattura essi fossero. Un vaso può svolgere unicamente l'ufficio d'un vaso, allo stesso modo un coltello può solo tagliare, sia esso affilato o dentato. Il denaro no: esso può essere convertito in qualsiasi oggetto, in qualsiasi bene, finanche nella proprietà degli stessi esseri umani.

La 'fede in Dio' è scomparsa perché i secondi a cedere alle sue lusinghe furono proprio i membri della Chiesa. Il re longobardo Liutprando aveva i suoi ottimi motivi per far dono del castrum di Sutri all'allora pontefice Gregorio II https://it.wikipedia.org/wiki/Donazione_di_Sutri : ma che col tempo la Curia romana abbia trasformata quella donazione in uno Stato, rendendo così un capo religioso un capo politico, significò per tutti che anche la sede spirituale aveva interesse all'aspetto monetario della realtà. Già nel XIV Secolo la 'maestà' papale, e quindi la spiritualità, aveva perso tutto il proprio smalto, tant'è che papa Bonifacio VIII fu perfino preso a ceffoni dai suoi avversarî politici https://it.wikipedia.org/wiki/Schiaffo_di_Anagni ; oggi, molto semplicemente, la situazione si è talmente tanto protesa verso l'accumulazione del denaro che, appunto, è meglio morire che cedere d'un centesimo https://it.wikipedia.org/wiki/Laissez-faire . Chi mai rinuncerebbe a mettere in bilancio i guadagni dovuti a un'industria inquinante, se poi l'azionariato perderebbe di valore e il titolo crollerebbe in borsa? I morti non portano guadagno, la produzione sì: basta vedere quanto sia (poco) importante la vita dei tarantini https://it.wikipedia.org/wiki/Acciaierie_d%27Italia . E, /ça va sans dire/, delle api.