Tuareg

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venerdì 10 aprile 2020

Sul senso civico

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10156628491697504&id=189656857503&comment_id=10156628707072504 .

Sai che è proprio questo uno dei problemi che ho con i miei studenti? Il senso civico, ovverosia l'atteggiamento di civile convivenza che ci dovrebbe guidare nei rapporti con il prossimo, sia a livello di città (civico è appunto il genitivo di città) sia ipoteticamente a livello di pianeta intero, se pensiamo a quanto siamo interconnessi grazie alle nuove tecnologie.
Orbene, io mi sento in difficoltà: perché questi ragazzi hanno ormai recepito (inconsapevolmente, ché dubito che lo conoscano) il pensiero di Pier Paolo Pasolini: «L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo». Hanno vissuta l'epoca successiva alle grandi proteste studentesche (l'ultima occupazione dell'Università di Roma risale al 1990, i miei studenti sono ormai tutti nati successivamente all'anno 2000) rendendosi conto che sono state solo una perdita di tempo, sono stati indottrinati con concetti quali il mondo opposto al paese, il privato opposta allo stato, l'Unione Europea opposta all'Italia, lo spettacolo opposto alla riflessione, l'arricchimento possibilmente facile e veloce opposto alla parsimonia e al risparmio, e semmai all'investimento nella sanità, nella scuola, nei servizî sociali.

Ti faccio una confessione: in futuro tenterò di usare proprio il caso di questo virus per distruggere l'ideologia economica, sociale e umana che finora ha galoppato senza contrasto alcuno. «Vi hanno raccontato che bisognasse abbattere i confini, salvo lasciar morire in mare i poveri, le vittime, i disperati; che fosse meglio l'introito privato invece (appunto) del senso civico pubblico, che lo stato fosse il male assoluto e che fosse meglio far gestire ogni cosa dal privato. Sì, alcune cose possono essere gestite dal privato: la vacanza in un villaggio, il ristorante di grido, il vestiario di moda eccetera; ma tanti altri servizî, quali appunto la sanità, la scuola, i trasporti eccetera /devono/ essere accessibili a tutti e perciò devono essere gestiti dallo stato. È semplicemente assurdo sostenere che, come succede negli Stati Uniti, il tampone per il controllo del Corona virus costi $ 3200.00 (sì, nei ricchissimi USA il tampone costa tremila dollari) e che questa spesa debba essere totalmente a carico del singolo, a meno di qualche generosa assicurazione che in ogni caso restituisce al massimo $ 1200.00, lasciando così a carico del singolo la bellezza di $2000.00: chi sostiene il contrario sostiene appunto la morte di centinaia e centinaia di persone, unicamente per un tornaconto edonista, egoista e malvagio». Sperando che mi diano ascolto...

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