[diciamo che alcune correnti nel PD sono di destra perché hanno interessi con le lobby ....]
… e le altre correnti hanno interessi con altre lobby.
Da quando è nato, nel 2007, il Partito Democratico si è sempre più allontanato dal mondo del lavoro e dai ceti popolari, abbracciando un pensiero neoliberale che ha mostrati tutti i suoi limiti nella difesa dei diritti e nella lotta per la giustizia sociale. I varî dirigenti hanno volta per volta introdotte le leggi di deregolamentazione avviate dalla Thatcher in Gran Bretagna e da Reagan negli Stati Uniti: liberalizzati i capitali, reso flessibile il mercato del lavoro, avviati ampî processi di privatizzazione di imprese pubbliche e beni comuni, isolati ed emarginati i sindacati.
Vogliamo parlare del Job's Act? Alcuni compassionevoli difensori scaricano la responsabilità sul solo Matteo Renzi, quasi non fosse rampollo della stessa casata. Ma dopo di lui il lavoro precario in Italia è dilagato, il PD non si è mai mosso per arginarlo e, meraviglia delle meraviglie, si è insediato anche in ambito pubblico. Nel Ministero dei Beni Culturali, presieduto per un totale di sette anni da Enrico Franceschini, siamo al "caporalato di Stato", con una miriade di giovani che tengono in piedi musei e siti archeologici con contratti a tempo determinato e salarî da fame. Non va meglio ai ricercatori della Sanità pubblica, 1290 operatori con una media di dieci anni di precariato alle spalle. Sono i nostri giovani più brillanti, quelli che la televisione ci mostra dopo che sono scappati, quando hanno avuto successo nelle Università straniere. Nel 2021, con la ripresa dell'occupazione del 23%, il 68% è di contratti stagionali, il 35% in somministrazione, e solo 2% a tempo indeterminato.
Tutto il mondo del lavoro italiano ha conosciuto forse il più grave arretramento della sua storia recente. Secondo l'OCSE (e quindi non chissà quale organizzazione sovversiva) l'Italia è l'unico Paese europeo che negli ultimi trent'anni ha registrato una regressione dello stipendio medio annuale del 2,9%. E siamo ora al dilagare dei lavoratori poveri. Il rapporto dell'11 luglio 2022 del Presidente dell'INPS Tridico (anche qui, non propriamente Ernesto Che Guevara) ricorda che il 28% non arriva a nove euro l'ora lordi. Tutto questo quando non muoiono per infortuni: nel 2020 1.270 lavoratori non sono tornati alle loro case. Poveri in un mare di miseria, perché oggi contiamo oltre cinque milioni di poveri assoluti e sette di milioni di poveri relativi. Ma c'è chi sta peggio. Nelle campagne è rinato il lavoro semi schiavista comandato dai caporali. La figura dei caporali era attiva in alcune campagne del Sud negli anni Cinquanta, poi travolta dall'onda di conflitti del decennio successivo. Negli ultimi vent'anni è risorta, ma si è diffusa anche nelle campagne del Nord.
Vogliamo ricordare le condizioni della scuola? Su questo argomento mi trovi particolarmente incazz@#$% preparato. Renzi ha portate alle estreme conseguenze, secondo il dettato neoliberista europeo introdotto in Italia da Luigi Berlinguer (non Enrico), la trasformazione in senso aziendalistico degl'Istituiti formativi. Con l'alternanza scuola lavoro ha portato la scuola in fabbrica e la fabbrica nella scuola. Il processo è proseguito con gli altri governi per iniziativa o col consenso assenso del PD e prosegue ancora oggi, grazie all'assoggettamento dei bambini e dei ragazzi a logiche strumentali di apprendistato, affinché acquistino competenze, non per formarsi come persone. Gl'insegnanti sono obbligati a compiti estenuanti di verifica dei risultati sulla base di test e misurazioni standardizzate, quasi fossero dei capi reparto che sorvegliano gli operai al cottimo. Essi non sono più liberi nelle loro scelte educative e culturali, trasformati come sono in esecutori di compiti dettati dalle circolari ministeriali. Sotto il profilo culturale, la torsione della scuola a strumento di formazione di individui atti al lavoro, al comando, alla competizione – di cui il Pd è il più convinto sostenitore – costituisce il più sordido e devastante attacco alle basi del nostro umanesimo e della nostra civiltà.
Non dimentichiamo le scelte compiute dalla destra e dalla sinistra avallate, dalla riforma Fornero all'inserimento in Costituzione dell'obbligo del pareggio di bilancio. Il PD ha sabotato in ogni modo il referendum vittorioso per la pubblicizzazione dell'acqua, ha taciuto di fronte al continuo sottofinanziamento della scuola e dell'Università, non si contrappone ancora oggi al sostegno pubblico alla medicina privata. Il PD non ha preso alcuna iniziativa per sanare un territorio devastato dagl'incendi d'estate e travolto dalle alluvioni in inverno, ha anzi taciuto e sostenuto, tramite i suoi presidenti di regione e sindaci, la cementificazione selvaggia del Paese, la più totalitaria d'Europa. Il Rapporto Nazionale Ispra 2022 denuncia che nel 2021 abbiamo raggiunto il valore più alto negli ultimi dieci anni di consumo di suolo con la media di 19 ettari al giorno, per effetto di cementificazione, soprattutto per la costruzione di edifici. È una cifra spaventosa, una sottrazione di verde che espone il territorio alle tempeste invernali, accresce la temperatura locale, sottrae ossigeno alle città appestate dallo smog. Il PD non ha mai mosso un dito contro le disuguaglianze selvagge che lacerano il Paese, anzi ha votato la riforma fiscale Draghi che premia i ceti con redditi superiori ai quaranta mila euro.
All'estero la situazione non è migliore. L'iniziativa del ministro Marco Minniti, nel 2017, di armare la Guardia libica per dare la caccia ai disperati che si avventurano nel Mediterraneo, allo scopo di rinchiuderli e torturarli nelle loro eleganti prigioni, rappresenta forse il più feroce atto di governo nella storia della Repubblica. Dal 2017 sono affogati in quel mare oltre duemila esseri umani ogni anno. Il PD, con l'elmetto guerriero in testa, nel 2022 ha prontamente accettato la richiesta NATO di portare al 2% del PIL le nostre spese annue in armi, poco meno di quaranta miliardi di euro, e oggi si appresta a varare con gioia la mobilitazione di ottocento miliardi di euro – nel breve periodo. In ragione della necessità del riarmo il PD è disposto a sacrificare i soldi destinati al rilancio delle regioni, con tutte le implicazioni del caso: meno strade, meno stimolazione del turismo, meno risorse per infrastrutture per dotare l'Italia di più missili. Alla faccia della "difesa" – di chi e da che cosa, mi domando.
Basta così, o devo continuare? "L'utero è mio!". Tranne con il contratto di gestazione per altri, in quel caso è di chi compra la gravidanza. Alla prossima puntata.
Nessun commento:
Posta un commento