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A parte la preparazione giuridica del rappresentante del popolo. Ricordiamo con tristezza Marianna Parente, all'epoca M5S, che durante un'intervista ammise di non conoscere l'età minima per la Presidenza della Repubblica e, se ricordo bene, l'obbligo di essere cittadino italiano. Chiusa parentesi.
Nonostante che negli Stati Uniti il denaro sia fondamentale, all'ombra del proverbio tedesco secondo cui «chi ha i soldi parla» (tanto per dirne una, ciò che noi chiamiamo "mazzetta" sugli appalti è legale: è un reddito, e l'importante è che paghi le tasse su quel reddito), colà l'etica governativa è severissima, e ci sono regole ben precise relativamente alle partecipazioni aziendali degli uomini politici e dei funzionarî pubblici. La principale preoccupazione è evitare conflitti di interessi, cioè situazioni in cui un funzionario è influenzato dalle proprie partecipazioni in attività commerciali quando prende decisioni ufficiali.
Per affrontare questo problema, il Presidente e gli alti funzionarî possono cedere le proprie partecipazioni in diverse attività commerciali, utilizzare un blind trust o altre strategie per separare i propri interessi personali dalle loro funzioni ufficiali. Ci sono norme e regolamenti specifici che stabiliscono come devono essere gestiti i conflitti d'interessi, e la cessione delle partecipazioni è spesso richiesta per garantire il rispetto delle regole etiche.
Qui da noi è un sogno che non si avvererà mai.
Non si avvererà mai perché gl'italiani non hanno il senso dello Stato, anzi non hanno proprio il senso della comunità. L'italiano tipico è αvιdσ, cιnιcσ, εgοιstα; è capace di trαdιrε l'amico, il collega, perfino il parente per soldi. Ecco perché qualsiasi legge, qualsiasi regolamento, qualsiasi controllo non produrrà alcuna soluzione: perché, come recita l'adagio, "fatta la legge, trovato l'inganno".
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