> Come diceva Paolo Borsellino
Paolo Borsellino era un giudice: non era né un sociologo, né un politico – né un anarchico, se mi lice il dire. Paolo Borsellino era un uomo fedele alle istituzioni, alle leggi, allo stato; tuttavia gli sfuggiva un dettaglio, cioè che le istituzioni sono solo simboli, e che i simboli (e le istituzioni) prendono forza dagli uomini che li sostengono. La Chiesa è stata un'istituzione fondamentale nella storia dell'Occidente, ma oggi siamo edotti delle sue manovre in segreto sicché ha perso di credibilità – papa Benedetto XVI scampò al processo solo perché capo di stato in carica; stessa cosa per lo stato, che anzi nel tempo ha annoverati tra le proprie fila perfino stragisti (un caso per tutti, Piazza Fontana).
Ecco perché non ha nessun senso votare: perché lo stato non esiste più, e le decisioni più importanti non sono prese in parlamento. In questo senso hanno ragione i complottisti, quando citano il Gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l'Aspen Institute – tutte organizzazioni no-profit, ovviamente: i profitti si fanno altrove, qui si decide dove e come farli, in modo da non pigiarsi i piedi l'un l'altro. In quest'articolo è chiaramente descritto chi siano Black Rock, Vanguard e State Street, i tre fondi d'investimento più grandi del mondo: https://www.leadershipmanagementmagazine.com/articoli/blackrock-vanguard-state-street-i-veri-padroni-del-mondo/ . Quando parliamo di turbo capitalismo intendiamo un capitalismo fuori controllo, dove neanche lo stato può far qualcosa contro la loro volontà: dunque, che cosa andiamo a votare a fare?
Io vado a votare per una questione d'affettività; conosco chi voto, so che sono bravi ragazzi e spero che riescano a dare una svolta alla nostra disperata situazione. Tuttavia ho persa ogni speranza ormai dagli anni Duemila: ripeto, voto chi conosco ma so già che sarà tutto inutile.
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