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lunedì 28 novembre 2022

Sulla sminuizione della donna

 Pubblicato qui: https://www.facebook.com/concetta.amitrano.3/posts/pfbid038LYGdZJA6RZnhXFev1fMPo2cz3B3urTt8JfTgrDDKuJDBpkMmBjx4dovgqxB5dhel?comment_id=479448720838980 .

Lavoro nel Laboratorio Linguistico di un Liceo. Ogni tanto le insegnanti di lingua usano le canzoni per far imparare meglio la lingua alle studenti (la maggior parte sono ragazze – chissà perché), ma tante ragazze non vogliono cantare perché... si vergognano.

A quel punto mi sento io di dover spiegare alle ragazze che corre voce / si dice in giro / vi hanno raccontato che certe cose per le 'femmine' sono sconvenienti, sbagliate, vietate: che le 'femmine' sono il 'sexus sequior', che devono essere timide, che si devono vergognare.

Sappiate che è una clamorosa menzogna.

Laddove alle ragazze, alle donne (e non alle 'femmine', ché il termine 'femmina' identifica il sesso ma non la specie di appartenenza: alla femmina dell'essere umano si dice 'donna') è concesso di esprimere tutto il loro potenziale, riescono più e meglio di qualsiasi 'maschio'.

I numeri ci sono, basta cercarli: le donne si diplomano e si laureano in maggior numero rispetto agli uomini, e con votazioni più alte.

Quindi, ragazze mie: cantate, ballate, fate quel che più vi piace; e a chi vi dovesse gridare «vergognatevi», rispondete «guardati allo specchio, e sputati addosso».

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