Sulla Giornata internazionale per i Diritti dei Migranti

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Tre mesi fa la comunità WeMove Europe ha presentato una denuncia formale di sessantasette pagine alla Commissione Europea, chiedendole di agire per porre fine agli abusi e alle violenze nei confronti dei migranti. Non solo la Commissione non ha intrapreso alcuna azione, ma abbiamo anche scoperto che Frontex si è resa complice delle illegalità che furono esposte nella denuncia.

Una settimana fa la medesima comunità ha chieste le dimissioni del direttore dell'Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera (Frontex) per gli abusi sui migranti nel Mar Egeo: stiamo parlando di più di sessantamila persone. Ma la signora Ylva Johansson, al contrario, ha perfino detto ai giornalisti che ha ancora fiducia in lui.

Egregia Signora: a livello pratico, materiale, sostanziale, a chi e a che cosa serve la Giornata internazionale per i Diritti dei Migranti? Il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha recentemente affermato che "i diritti umani devono essere rispettati ovunque. Dobbiamo essere in grado di agire contro coloro che li violano". Va bene, che bel discorso, che belle parole, applausi. Ma quando arriverà la pratica conseguente a tanta teoria? Perché è facile, è bello, è appariscente condividere dei messaggi sui social media, ma se tutte le richieste di azione rimangono inascoltate sarebbe meglio tacere.