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giovedì 24 giugno 2021

Sull'uso delle cellule di feti nei vaccini

 Pubblicato qui: https://www.facebook.com/groups/1035583546533411/posts/4482571268501271/?comment_id=4483090965115968 .

Non esattamente, signor Dottore. Sarebbe troppo comodo andare all'inferno, tanto più che giustamente Ella si fa beffe della divinità e della spiritualità: Ella dovrebbe cadere vittima della più crudele giustizia umana, terrena, materiale.

Ciò per due motivi:

* un embrione, un feto è un essere umano – 'in fieri', ma è pur sempre un essere umano. Ora, le legislazioni di molti paesi permettono d'interrompere la gravidanza entro il terzo mese. Ella, in quanto medico, sa perfettamente che prima del terzo mese il nascituro è detto embrione, dopo è detto feto; perché dopo si comincia ad abbozzare il sistema nervoso. Perciò l'embrione non può soffrire, al contrario il feto sì;

* nell'intervista Ella ammette di aver 'indotto' l'aborto anche oltre il limite del terzo mese; dal tono delle sue affermazioni sembrerebbe che le donne a cui fu indotto l'aborto non fossero consenzienti, voglio sperare che fossero semplicemente (...) ignare delle pratiche abortive a cui furono sottoposte. Tuttavia, laddove invece esse fossero conscie e consensienti, spero che siano sottoposte alla stessa giurisprudenza a cui Ella dovrebbe essere sottoposto.

Vede, signor Dottore: anch'io come Lei sono ateo, anch'io da ex studente della Facoltà di Farmacia m'intendo un po' di medicina. So quindi perfettamente che gli organi dei corpi provenienti da defunti sono poi usati in medicina: è cosa nota a tutti che il cuore, i polmoni, i reni, il fegato eccetera sono donati dai parenti delle vittime, cosa che fa loro credere di permettere di continuare a vivere al proprio congiunto. Trovo ciò del tutto irrazionale (per me l'essenza dell'essere umano è nel suo pensiero, non nel suo corpo), ma al contempo affettuoso, dolce, umano. Se perciò si può donare il cuore (ma anche il latte materno, lo sperma, gli ovuli, il sangue eccetera), si dovrebbe poter donare l'embrione: laddove la madre avesse interrotta la gravidanza – indipendentemente dai motivi, che almeno sia possibile sostenere la ricerca medica.

Le sarà sicuramente noto il caso di Henrietta Lacks https://it.wikipedia.org/wiki/Henrietta_Lacks , la donna morta di tumore nel 1951 le cui cellule tumorali sono tuttora vitali e proliferanti. Ora, a parte aver 'usato' il corpo di un essere umano senza né chiedere il permesso ai parenti né indennizzarli in alcun modo per sessantadue anni https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=16453 , in quanto ηέgᴦα (mi scusi, signor Dottore: devo usare le lettere dell'alfabeto greco per evitare gli strali del sistema automatico di riconoscimento delle parole di FaceBook). Ella conosce benissimo le caratteristiche biologiche di quelle cellule, che le hanno rese protagoniste nell'ambito di mille e mille ricerche. Sarebbe stato lodevole laddove anch'Ella avesse usate cellule tumorali, cellule staminali, cellule prelevate da donne adulte, da uomini adulti ma anche da feti accidentalmente abortiti affinché fossero stati ridotti i tempi di percorrenza delle vaccinazioni. Primum vivere, deinde philosophare.

Ciò che mi pone in contrasto con la Sua 'opera' di ricerca medica è aver provocato intenzionalmente la morte di embrioni e feti per condurre le proprie ricerche. Questo, laddove Le fosse sfuggito, dovrebbe essere rubricato quale 'omicidio volontario', se non addirittura 'strage': e il fatto di aver usati quei corpi per la propria ricerca scientifica dovrebbe far associare il Suo nome a quello più tristemente noto di JόςeϜ Rύδολϝ ϻέηgϵλe. Sicuramente nessuno La inquisirà, probabilmente per lo stesso motivo per cui nessuno ha tenuto in considerazione i parenti di Henrietta. Ma la mia maledizione, insieme a quella di tanti altri come me, La seguirà fin quando Ella esalerà l'ultimo respiro. Forse per troppo poco tempo; ma tant'è.

Le confido, signor Dottore, che io mi continuerò a vaccinare. Ho studiata la materia, so come funzionano i vaccini (e i virus, e i batteri, e i bacilli e gli altri agenti patogeni) e li considero un ottimo sistema di contrasto alla diffusione delle malattie infettive loro associate. Il Suo gesto, per quanto riprovevole, ripugnante, narcisista morirà con Lei. Mi auguro soltanto che nessun altro mostro quale Ella s'è dimostrato d'essere si faccia passare in capo un'azione così malvagia.

Concludo scrivendo che in questo momento il mio sogno La vede murato in un pozzo, sotto il livello del mare, ed essere così nutrito (non curato, nutrito e basta) fino alla fine dei suoi giorni. La pena che fu irrogata a Giovanni Passannante, per essere precisi: https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Passannante#La_prigionia . Qualcuno la definità 'vendetta': sì, nessuno ci potrà restituire quei bambini, perciò che almeno sia vendetta, tremenda atroce malvagia vendetta.

Cordialmente.

Stefano Stronati, 55 anni, impiegato scolastico.

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