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sabato 2 marzo 2019

Sulla politica anti migranti del governo

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/thevisioncom/posts/2034702779945164?comment_id=2036229516459157&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R0%22%7D .

Non sono molto d'accordo con il testo, perché mi sembra troppo di parte – sinistra, per intenderci:
* «Secondo l’emendamento appena approvato, una famiglia di extracomunitari regolarmente presente in Italia dovrebbe però avere meno diritto di leggere rispetto a una famiglia francese, tedesca o inglese che allo stesso modo risiede nel nostro Paese». Corrige: premesso che i trattati europei abbiano tagliato largamente le possibilità economiche dei signoli stati, sicché da qualche parte bisogna ridurre le spese; tra gli "extracomunitarî" si annoverano anche gli statunitensi, i canadesi e i giapponesi, e se continuano lungo la propria strada anche gl'inglesi che il disattento autore ha pure menzionato tra i beneficiarî della Carta della Famiglia;
* «La criminalizzazione del modello Riace». Al tempo: il sindaco Domenico Lucano è stato inquisito per aver organizzati matrimonî di comodo per aggirare la legge sull'immigrazione, e per aver affidato direttamente il trasporto dei rifiuti alle ditte Ecoriace e L'Arcobaleno, ancorché create nel paese per dare lavoro a locali e migranti: per quanto possa essere nobile l'azione del sindaco – e io assumo ciò per rato e valido, essa è illegittima, e in un paese dove vige la regola "fatta la legge, trovato l'inganno" l'azione della magistratura è quantomeno doverosa. Per fare un parallelo, Marco Cappato fu inquisito perché accompagnò dj Fabo in Svizzera per consentirgli di porre fine a una vita di sofferenze: nobile azione, ma illegale.
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Il problema delle persone oneste (e, ripeto, io sto dando per rato e valido che il sindaco lo sia) è che non sanno "vendere" il proprio prodotto: ritengono cioè che un'azione giusta possa essere posta sopra la legge, indipendentemente dalle opinioni dei singoli. Essi dimenticano che esiste un codice delle leggi, che per l'appunto fissa le cose "giuste" su carta, anche per evitare abusi, sperequazioni e truffe; e questo per un uomo di stato è un errore grave, che appunto rischia di far condannare senza appello anche un'azione nobile.
Il sindaco avrebbe dovuto sollevare il caso politico fin dal luglio 1998, quando il veliero partito dalla Turchia con a bordo 184 persone di cui 72 bambini (tutti profughi curdi in fuga dalle persecuzioni politiche in Turchia, Siria e Iraq) approdò a poche centinaia di metri dalle coste di Riace Marina. Avrebbe dovuto investire lo stato della questione, magari anche con l'aiuto del suo partito di riferimento (all'epoca i Democratici di Sinistra), facendo così assurgere il caso appunto a questione di stato; avrebbe dovuto chiedere sostegno ai media, facendo così assurgere il caso a questione mediatica. (Spiace dirlo, ma la televisione ha un forte potere, non soltanto in questo paese: ecco perché è importante averla come alleata nella propria battaglia, forse anche più importante della politica stessa.)

Alla fine, una volta ingigantito il problema, il sindaco avrebbe potuta dare l'ultima spallata: andare in televisione e dire chiaramente che "dinanzi all'inazione, all'inerzia, al disinteresse umano dello stato, io come Antigone evado la legge dello stato e agisco di coscienza". Allora sì, ci sarebbe stata una battaglia molto più politica e mediatica che giudiziaria, e molto probabilmente la questione si sarebbe risolta a favore di Antigone; ma così com'è stata gestita finora, sono convinto che il "modello Riace" finirà schiacciato dalla ragione giuridica.

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