Tuareg

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mercoledì 9 marzo 2016

Sulla "stepchild adoption" e altre amenità

Pubblicato qui: https://www.facebook.com/franco.casale.58/posts/822237241236040?comment_id=823082261151538&reply_comment_id=825898584203239&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D .

«Una cosa assurda come la stepchild». Va bene, se questo è il tenore delle tue opinioni finirò qui questa nostra discussione: sorvolerò perciò su altre frasi, come per esempio «I figli al contrario non sono un diritto»; benché mi sarebbe piaciuto sapere chi si può godere questo privilegio, e per contro come individuare i "paria", i felloni che al contrario abusano del diritto di riproduzione. Avrei voluto indovinare se per caso io fossi tra questi secondi, visto che ti preoccupi tanto della scomunica alla mia persona: t'informo che tra i miei amici annovero Testimoni di Geova e Mormoni, così come fascisti dichiarati e vecchî militanti del PCI. Visto che a te Gaber dispiace, ti proverò a rispondere con Francesco Guccini: «Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato». Trovo però sempre interessante ascoltare gli altri; perché l'ascolto mi permette di conoscere situazioni che, altrimenti, mai mi sarei potute immaginare. Te ne voglio raccontare una.
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Questa è la storia di una famiglia, o meglio di due famiglie, che chiameremo Famiglia A e Famiglia B; le quali hanno in comune il marito, che perciò chiameremo semplicemente Padre.
Tanti anni fa il Padre si sposa una prima volta: chiameremo questa prima moglie Madre A. Da questo primo matrimonio nasce il Figlio A - un mio amico, con il quale ho spartita la parte finale di questa storia. Purtroppo però la Madre A muore di cancro quando ancora il mio amico è un bambino. Il Padre si rende conto di aver bisogno di una mano per poter crescere il primo figlio: decide perciò di cercare un'altra donna con cui condividere il proprio cammino. Ecco perché si sposa una seconda volta: chiameremo questa seconda moglie Madre B. Anche da questo secondo matrimonio nasce il Figlio B: a questo punto abbiamo una famiglia completa, con il Padre, la Madre B, il figlio A e il figlio B.
Peccato che i parenti della Madre B vedano negativamente questo matrimonio: secondo loro è sconveniente sposare un uomo già sposato una volta, e poi perché fare da madre al marmocchio di un'altra donna. Fortunatamente Madre B fa spallucce di questi pregiudizî, e si sobbarca lo stesso l'impresa. Per quanto l'economia famigliare sia florida (il Padre è un bancario), il Figlio A risente duramente della perdita della madre: riesce di mala pena a finire le scuole medie inferiori, alle superiori abbandona e si mette a lavorare. Rimarrà scapolo.
Passano gli anni, il Figlio A lavora come operaio e uomo di fatica e diventa anche mio amico, il Figlio B si laurea in Ingegneria e si sposa. All'improvviso avvengono una serie di eventi negativi: il Padre muore per arresto cardiaco, la Madre B sviluppa la Sindrome di Alzheimer, il Figlio A perde il lavoro. I parenti della Madre B vedono finalmente l'occasione per liberarsi di quel buono a nulla: cercano perciò di convincere il fratellastro minore a liquidare il maggiore e sbatterlo fuori di casa. Fortuna vuole che però il Figlio B sia una brava persona: decide una trattativa civile, si accorda con il fratello affinché si occupi della matrigna, cioè della propria madre, evitando così sia di coinvolgere l'ingombrante famiglia della Madre B sia di dover ospitare in famiglia un soggetto tanto problematico - ti ricordo che il Figlio A è scapolo, mentre il Figlio B lavora alla realizzazione e manutenzione d'impianti di estrazione di petrolio nei Paesi arabi. Quando anche la Madre B muore, il Figlio B, a titolo di ringraziamento, consente al fratello maggiore di rimanere a vivere in un piccolo appartamento, e di affittare un secondo appartamento da cui trarre il minimo per vivere: egli, essendo dotato di entrate assai superiori com'è facile immaginare, mantiene invece la villa per sé e la propria famiglia.
La soluzione legale a questa situazione sarebbe potuta consistere nella semplice adozione del Figlio A da parte della Madre B, recependo unicamente una situazione di fatto: a quel punto i due figli sarebbero stati legalmente equipollenti, il Figlio A avrebbe avuto quel che gli spettava per legge e soprattutto si sarebbe risparmiata l'ansia di essere anche senza alloggio oltre che senza lavoro. Tuttavia all'epoca l'operazione di adozione era lenta e farragginosa, e incoscientemente nessuno si pose il problema di ciò che sarebbe potuto accadere. Oggi la situazione potrebbe essere diversa.
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Vedi a che cosa serve ascoltare le storie degli altri: a immaginare situazioni diverse, a capire perché certuni si comportano in una maniera solo apparentemente priva di logica. Ti potrei raccontare di tante altre situazioni - a proposito di «figli che hanno diritto a genitori»: di figli nati da coppie di donne per il tramite dell'inseminazione artificiale, di figli "non voluti", di figli nati da rapporti precedenti il matrimonio e perciò vissuti come "figli della colpa"; ma dal momento che tu hai adottata la linea politica dogmatica vaticana (indipendentemente da che cosa ti protesti, le tue posizioni su quest'argomento sono di principio), immagino che qualsiasi sforzo sarebbe del tutto inutile.
Concludo perciò qui il mio scritto: anche perché in questi giorni ho altro da fare. Stiamo redigendo il programma del MoVimento Cinque Stelle di Bracciano - mi hanno voluto candidare al Comune come Assessore alla Cultura: speriamo bene. Alla prossima.

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