Tuareg

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lunedì 20 maggio 2013

Io sto con Cécile Kyenge Kashetu

Chiedo subito scusa ai lettori: di norma evito di prendere posizioni politiche - nel senso, di partito - nel mio spazio, perché detesto le contrapposizioni stile muro contro muro, che purtroppo sono tipiche della discussione politica. Tuttavia, questa volta mi sembra che la questione travalichi la politica, e sconfini nella dimensione umana.


Mi scuso anche per la parolaccia, ma spero che la gravità della situazione giustifichi l'eccezione alla regola.


Per farmi perdonare, pubblico anche un'altra immagine, questa volta scevra da possibili giudizî negativi.


(Che poi: quale sarebbe il problema di avere una faccia da casalinga? Mi rendo conto che nel Parlamento ci sia anche chi ritiene che «senza t-shirt sono ancora megli☺» - proprio così, con la faccina al posto della lettera; ma dai, è sempre possibile concedere un'eccezione, no? A meno che il problema non sia specificamente la faccia da casalinga...)

Aggiornamento di venerdì 14 giugno: le parole della consigliera leghista di un quartiere di Padova Dolores Velandro sono l'ennesima, clamorosa, ultima prova della vera natura della Lega: qualcosa di ripugnante. Riporto qui le parole di Cécile, perché le condivido in pieno: «Non rispondo perché ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso. Questo linguaggio non mi appartiene, perché istiga alla violenza tutta la cittadinanza».

Aggiornamento di domenica 2 marzo 2014: la condanna dei comportamenti violenti e razzisti nei confronti di Cécile Kyenge mi permette in ogni caso d'individuare le sue colpe; che non sono ovviamente legate alla sua fisicità né alla sua ideologia, bensì nella sua, chiamiamola così, tendenza eccessiva alla spesa con i soldi del bilancio pubblico. La nota delle spese straordinarie dell'ex Ministra dell'Integrazione ammonterebbe a quasi cinquantaquattromila euri, di cui 42.740 e 74 centesimi spesi in mezzi di trasporto, e 11.154 e 73 centesimi in pernottamenti e pasti: si tratterebbe, perciò, della richiesta di rimborso spese più alta del governo Letta, perfino più alta (largamente) dell'ex Primo Ministro, che per le stesse voci si è fermato a poco più di 36mila euri, di cui 20mila in viaggi e 16mila in pernottamenti e pranzi.
Le motivazioni delle spese - straordinarie, tengo a precisare; quindi in aggiunta alle spese ordinarie - suonano come uno schiaffo alla crisi economica degl'italiani: dall'incontro con gli Azzurri a Torino alla comparsa al Festival di Venezia, fino al giro delle Americhe per sedere a un pranzo organizzato in suo onore dal GEI (Gruppo Esponenti Italiani) di New York e per presenziare al vertice mondiale dei discendenti africani in Colombia. Se tutto ciò si dovesse confermare, la Signora dimostrerebbe che non è affatto necessario nascere con la pelle bianca per diventare un famelico parassita di partito. Per questo motivo, dopo averla difesa dai precedenti attacchi stupidi e inutili di cui fu vittima, oggi mi trovo ad augurare che possa un giorno rispondere delle sue gesta dinanzi al proprio elettorato e alla cittadinanza tutta.

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